Negli ultimi mesi sono nati tantissimi formatori sul Self Publishing in Italia, ma non tutti sono da fidare.
Infatti, seguendo alcuni di loro, ho sentito spesso ripetere alcuni errori – e addirittura insegnarli. Si tratta di errori molto grossolani, che possono causare molti problemi e portare, spesso, al fallimento del progetto imprenditoriale di un self publisher alle prime armi.
Vediamo quindi quali sono gli errori che molto spesso sono insegnati ai novizi e come devi fare per evitare di sbagliare clamorosamente e allontanarti dalla realizzazione di un business profittevole nel Self Publishing.
Creare libretti da 2500 parole?
Ecco il primo errore. Creare libri corti da 2500 parole funzionava… tanti anni fa.
Ora gli acquirenti sono più attenti e il mercato dei libretti è praticamente scomparso. Creare un libro più lungo (10 mila, 30 mila o anche 60 mila parole) è decisamente più profittevole per due motivi.
- Il primo motivo per cui conviene creare libri lunghi piuttosto che libretti è che siamo in grado di vendere il libro più lungo ad un prezzo più alto – guadagnando di più per ogni vendita
- Il secondo motivo è la possibilità di creare audiolibri: un libro da 2500 parole produrrà un audiobook di pochi minuti. Il prezzo degli audiobook è fisso e dipende solamente dalla lunghezza, dunque un audiolibro troppo corto produrrà royalty di pochi centesimi
Dimentichiamo quindi questa mentalità dei libretti: i self publisher moderni pubblicano veri e propri libri.
Amazon vende al posto tuo?
Ovviamente… no. Anche qui, si tratta di una informazione di vecchia data, quando ancora la competizione su Amazon era debole o nulla. Al giorno d’oggi, è necessario seguire una procedura ben specifica per il lancio del libro.
Se pubblichi un libro su Amazon e aspetti che inizi a vendere, ho paura che dovrai aspettare per sempre. Pubblicare un libro su Amazon oggi significa anche doverlo lanciare: il lancio del libro è uno degli step fondamentali per un self publisher.
Lanciare il libro richiede competenze profonde sull’algoritmo di Amazon: esiste infatti una formula matematica che ti permette di portare il tuo libro in prima pagina. Ma se non la segui – o la sbagli – non ci arriverai mai. La speranza e la fiducia non ti porteranno lontano.
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Scrivere storie o racconti?
Anche qui, grave errore. Certo, ci sono alcuni tipo di storie di fantasia e racconti che possono risultare profittevoli, tra questi i racconti per bambini o l’erotica.
Ma i self publisher di successo si concentrano altrove. Il settore nel quale è più facile fare soldi e nel quale si fanno più soldi possibili è in assoluto in non-fiction, ovvero la scrittura di libri che hanno lo scopo di trasmettere informazioni, non di intrattenere.
Prova a pensarci: una persona che ama leggere vuole comprare libri lunghi, a poco prezzo.
Una persona che invece ha un problema da risolvere, vuole un libro breve, che vada subito al punto, ed è disposta a pagare per risolvere un problema.
Ora scegli tu. Vuoi fare un libro che costa tanto da produrre e che ti fa guadagnare poco?
Il libro cartaceo fa la differenza?
Qui siamo in una mezza verità. Fino a poco tempo fa, il libro cartaceo era la vera miniera d’oro.
Del resto, il mercato dei libri cartacei è più grande di quello Kindle, e i libri stessi costano di più: è facile capire che vendere più prodotti ad un prezzo più alto possa portare a guadagni maggiori.
Ma…
Oggi le cose sono un po’ cambiate: lo stream più importante è, da qualche mese, quello degli audiolibri. Gli audiobook sono un mercato emergente, che fino a poco tempo fa era praticamente inesplorato e solamente ora i primi publisher stanno cominciando a fare soldi pubblicando audiolibri.
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Non tratta solo di audiobook, anzi, è una guida passo-passo alla pubblicazione di libri digitali, cartacei e solo dopo alla conversione di questi in formato audio. Siamo i Re in assoluto nel settore degli audiolibri, raggiungendo cifre incredibili come quella di 41 mila euro al mese in royalty, provenienti solo dal formato audio – si, è un record assoluto.
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